KATUMA - IL GIOCO DEL POTERE

Capitolo 5

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    KATUMA - IL GIOCO DEL POTERE
    Cap. 5


    Un ingorgo. Ebbene sì, di proporzioni tutto sommato ancora contenute ma una certa rarità da quelle parti, anche se naturale conseguenza di tutto il casino che Janemba aveva creato. Ora stavano tutti tornando a, come si dice, l'ovile ecco. Dato che non erano abituati a tanto traffico ciò fu sufficiente a gettare nella confusione più totale l'ufficio di “smistamento”. Re Enma era infatti talmente preso da quel caos, sommerso di libroni, da arrivare quasi a timbrare a caso pur di risolvere in fretta quel problema.
    *Ma possibile, dico io, che non si possa mai stare un po' tranquilli? Voglio le Ferie* si disse esausto mettendo l'ennesimo timbro su un foglio di carta, che finì su una pila che non resse quel nuovo peso e pertanto collassò su se stessa finendo un po' ovunque per tutta la stanza.
    “Oh, no! Accidenti. Ma insomma volete darvi una mossa e recuperare quelle scartoffie e mettere anche tutto in ordine?” tuonò esasperato portandosi una manata alla fronte. I poveri demoni blu, suoi assistenti, così piccoli in confronto alla sua enorme mole si misero subito all'opera ma anche loro parevano necessitare di una pausa, erano esausti.
    Fu proprio nel bel mezzo di questo baialame che Re Kaio/Katuma e Vegeta si presentarono al suo cospetto con il primo che palesava un'espressione confusa e preoccupata stampata sul volto bonario ed il secondo che invece si limitava ad osservare il tutto con il solito cipiglio incupito notando, in primis, l'insolito via vai di anime.
    “Non ti agitare, avrai le spiegazioni che cerchi a tempo debito fa tutto parte del mio piano” fu la pronta risposta del demone celato al suo fianco ma alle orecchie del saiyan, più che una spiegazione, suonò come un ordine e la qual cosa lo irritò alquanto. Le spiegazioni lui le voleva ora non quando faceva comodo all'altro, maledizione! Poteva essere che la presenza di due demoni progenitori nello stesso piano dimensionale, ed ora che usava il corpo di Kaio di fatto in qualche modo Katuma vi si trovava, generasse scompiglio e pertanto fosse quella la ragione di tante anime in circolazione ma lui aveva ben altro sospetto. La “frattura” spazio-tempo creata da Janemba forse non era stata completamente rimarginata: ipotesi complessa, e per quanto non fosse un sempliciotto era Bulma l'esperta in materia non lui. Ovviamente tutte quelle considerazioni contribuivano ad acuire il suo malumore.
    Ignaro, o semplicemente non gliene importava, del corso dei pensieri dell'alleato Kaio/Katuma esordì serafico.
    “Ehm, vostra maestà Enma. Perdonatemi se vi disturbo ma, da quel che vedo, c'è qualche problema. Mi sono ritrovato questo ragazzo, bontà sua, nel giardino del Palazzo del Grande Maestro Kaio ma credo ci sia stato un errore” disse indicato il principe che sostava a braccia conserte al suo fianco.
    Il Re dell'Al di là fisso per un attimo perplesso i due nanerottoli fermi poco sotto la sua scrivania grattandosi pensosamente l'elmo cornuto che teneva in testa.
    *Dove l'ho già visto questo tappetto con i capelli di pece sparati all'insù?* si stava in effetti domandando, salvo illuminarsi all'improvviso sbattendo le manone sulla scrivania tanto da creare uno spostamento d'aria che fece svolazzare per la stanza un gruppo di anime un po' troppo vicine.
    “Ma certo, Vegeta!” esclamò soddisfatto per poi chinarsi in avanti e fissare entrambi con un'espressione confusa su volto. “Beh, ma scusa che ci fai tu con un corpo?” chiese poi chiaramente interdetto. Il saiyan levò gli occhi al soffitto esasperato. Ma possibile che avesse a che fare sempre con una manica di imbranati patentati? Poteva quasi percepire a pelle la soddisfazione di Katuma mentre lo sentiva blaterare in tono dispiaciuto.
    “Vedi, te l'avevo detto si è scordato di te”.
    A ben vedere una frase a doppio senso ad uso e consumo solo del principe come a rammentargli il discorso che avevano intrapreso al loro primo incontro. Stava sicuramente per aggiungere altro ma improvvisamente si zittì quando una voce squillante e sorpresa si sollevò sopra il brusio dei presenti.
    “Vegeta! Come mai hai di nuovo un corpo? Ah, ho capito, aspetta, c'è un altro nemico da affrontare vero?” chiese infatti Son Goku riuscendo a farsi strada tra un “permesso” e l'altro cercando di raggiungere i due.
    Una curiosa situazione di stallo congelò la stanza con Katuma che quella mossa invero non l'aveva prevista. Infatti secondo i suoi piani il saiyan non avrebbe dovuto rientrare così presto dagli Inferi ma non rappresentava un problema, in fondo aveva le sembianze di Re Kaio nessuno avrebbe potuto sospettare e Vegeta aveva troppo da perdere per pensare di tradirlo. Per questo prese immediatamente la situazione in mano parlando per primo.
    “Goku, benedetto ragazzo cosa ci fai qui? Già risolto negli Inferi?” giocando sul fatto che sapeva perfettamente dove lo aveva spedito, e con quale pretesto, quindi mentire gli sarebbe riuscito alquanto facile.
    Il chiamato in causa si grattò la testa perplesso decisamente confuso.
    “Emh! Scusate, ma non siete stato voi a dirmi di venire? Ah, Re Enma a proposito c'è in circolazione vostro fratello e gli spiriti hanno un corpo, beh in effetti Vegeta ha di nuovo il suo … posso essere franco non ci sto capendo molto, Re Kaio, mi dite di venire qui e poi lo fate di persona”.
    Beata spensieratezza, o ingenuità, o semplicemente il non poter capire che c'è qualcosa di grosso che bolle in pentola fatto sta che quelle poche parole del saiyan produssero l'effetto detonante di una bomba.
    “CHE COSAAAA???!!!” il tuonare imperioso di Enma rimbombò per la stanza mentre volgeva il testone da un lato all'altro per poi focalizzarlo sul barilotto azzurro che avrebbe dovuto essere una divinità, finita all'altro mondo sì ma pur sempre un Dai Kaio, studiandolo con attenzione.
    “Katuma?!” la domanda gli uscì con un tono basso e cavernoso mentre gli occhi si dilatavano e l'incarnato olivastro impallidiva.
    *Merda si mette male. Razza di impiastro che non sei altro, muovere il culo ed arrivare prima? Ora come diavolo lo fermo questo qui?* si chiese Vegeta lanciando un'occhiataccia alla terza classe. Aveva capito perfettamente il motivo del tergiversare del vero Re Kaio ma lo aveva lasciato fare di proposito per guadagnare tempo sperando di darne a sufficienza a Kaharoth per avvertire chi di dovere, ma aveva fatto male i calcoli. Erano nella merda!
    - continua -

    ************************************

    La trama si è sviluppata secondo quanto deciso dall'utenza qui
     
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