KATUMA - IL GIOCO DEL POTERE

Capitolo 6

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    KATUMA - IL GIOCO DEL POTERE
    Cap. 6


    *Così ci sei arrivato fratello, ma non ha importanza, ormai per te è troppo tardi* pensò Katuma intimamente compiaciuto della riuscita del suo piano. Tutto sommato meglio di quanto pensasse, anche perché era divertente notare l'affanno nel suo sguardo. Con un sogghigno divertito recitò una semplice frase, mentre le antenne nere sulla sua testa vibravano intensamente.
    “KTAH NARAMA TANTRA TUKAMAY”.
    Vegeta, al suo fianco, percepì quelle strane parole come presagio di sventura. Provò ad evocare il proprio ki ma si rese conto di essere totalmente incapace di farlo. Ma che diavolo stava succedendo? Gettando uno sguardo attorno si rese conto che tutto era come congelato. Kaharoth se ne stava lì fermo, con quella sua espressione beota stampata sul viso, mentre l'energia del demone progenitore si staccava dal corpo di Re Kaio per andare ad insinuarsi in quello di Re Enma. Un dejà-vu per il saiyan che tuttavia si trovava ad assistere impotente al tutto visto che non era minimamente in grado né di muoversi né di profferire verbo. Non aveva la più pallida idea se anche Goku stesse vivendo la medesima esperienza ma di certo la situazione stava diventano non spinosa, di più. Poi, all'improvviso, un'emanazione di luce rischiò quasi di accecarlo e quando fu nuovamente in grado di vedere si ritrovò a fissare Re Kaio del Nord, o chi cavolo era ora, e due nuvolette che si dimenavano agitate nello spazio lugubre di quella dimensione di tenebra dove si era svegliato. Sgomento abbassò lo sguardo e portò le mani a sfiorare il proprio corpo, a quanto pareva lui lo possedeva ancora a differenza di Kaharoth, che paradosso, mentre il cicciotto azzurro alla sua destra tuonava alterato.
    “Ma si può sapere come ha fatto quell'impiastro di mio fratello a tornare dalla dimensione nella quale l'ho spedito millenni orsono e per giunta perché tu hai ancora un corpo?”mentre gli occhi, celati dagli occhialetti neri, si fissavano sul Principe.
    Il saiyan sbuffò decisamente contrariato mentre incrociava le braccia sul petto e considerava che tutto sommato Re Enma era una rottura di scatole in tutte le sue forme: gigantesco o a statura normale.
    “Non perda tempo in domande inutili. E' in grado o no in quello stato di ridare un corpo a Kaharoth?” ribatté in tono piuttosto secco, senza per altro rispondere al quesito dell'ormai ex sovrano degli Inferi.
    “Ma tu guarda! Insomma, benedetto figliolo vuoi capirla una volta per tutte che io sono la massima autorità nel Regno dei Morti e devi portarmi rispetto? Non posso in questo stato, dovrei restituire il corpo a Re Kaio ma a quel punto sarei solo una sfera di energia ...” iniziò a protestare salvo bloccarsi di colpo innanzi alla mano guantata del saiyan che lo prendeva per la collottola.
    “Apra bene le orecchie. In questo momento lo sa meglio di me che la sua autorità qui è pari a zero o quasi. Katuma ha ora il suo corpo e pertanto può comandare Inferi, Serpentone quel che gli pare indisturbato senza contare che ha degli alleati, non so chi dato che è stato abbastanza furbo da non rivelarmelo. Da quel che ho capito c'è uno squarcio dimensionale ancora aperto, da qualche parte nel suo ex regno, ancora dallo scontro con Janemba. Non mi importa minimamente se lei deve rimanere un barilotto azzurro o una sfera d'energia parlante basta che ridia un corpo a Kaharoth, sempre che non preferisca restare qui dentro rintanato per l'eternità”.
    Un'espressione tra il mortalmente offeso e il disperato si dipinse sul volto tondo di Kaio/Enma mentre posava una mano su quella del saiyan prima di dire in tono basso e contrariato.
    “Non approfittarti del fatto che ho un aspetto diverso ragazzo e molla la presa. Il rispetto è di rigore, chiaro?” prima di strattonare e sistemarsi meglio il bavero della veste che indossava. Spaccature dimensionali aperte, Katuma che aveva alleati e Vegeta che evidentemente aveva fatto il doppio gioco, sempre non stesse facendo il triplo o peggio!
    *Oh, accidenti! Che situazione assurda, rivoglio il mio corpo. Ma vedrai Katuma questa me la paghi* pensò frustrato mentre suo malgrado acconsentiva a lasciare, al “legittimo proprietario”, il corpo che lo ospitava per riapparire poco dopo come una sfera rossastra d'energia lasciando solo più una delle nuvolette fluttuanti a galleggiare nell'aree in obbligato silenzio.
    Appena fu in grado d parlare Kaio comunque diede fiato alle trombe. Si era veramente spaventato a morte, ridicolo visto che defunto lo era già a ben vedere, nel trovarsi solo spirito. Un'esperienza che non intendeva più ripetere per questo sbottò esasperato “Per Kami, ma se non eri d'accordo con lui perché mi hai sequestrato e portato al suo cospetto, Vegeta?” al contempo tastandosi dalla testa ai piedi per essere certo di aver completamente il controllo del suo adorato corpo azzurro. Quei saiyan era portatori di guai, ecco cos'erano. Come sempre. Ma il Principe era ben lungi dal sentirsi in colpa infatti non esitò a rispondere.
    “E la pianti! Non avevo modo di spiegarle la situazione, temevo Katuma potesse leggermi nella mente e per altro le ho lasciato il tempo per comunicare con Kaharoth ma se siete entrambi impediti nell'imbastire uno straccio di strategia non è colpa mia” fu la secca risposta che partorì mentre in un lampo di luce Goku tornava corporeo e sbottava con un “Urka” che rimbombò in modo cacofonico per tutto l'angusto, visto che stava divenendo sovraffollato, spazio.
    A quel punto Vegeta ignorò gli altri per concentrarsi sulla terza classe.
    “Alla buon'ora. Kaharoth dove ti trovavi prima che Kaio ti avvertisse telepaticamente?” chiese senza preamboli in tono conciso lasciando un quanto mai offeso Kaio a fissare entrambi.
    “Emh, dunque ero negli Inferi con Paikuhan. Adesso che ci penso avremmo dovuto trovare nuovi arrivi che davano problemi ma ho visto le stesse facce dell'ultima volta” rispose Goku portandosi una mano a sfregare pensosamente il mento. “Comunque che cos'era quell'energia che è uscita da Re Kaio ed è finita in Re Enma? E ora esattamente dove siamo? E poi chi è Katuma?”.
    Già, dopo la breve risposta arrivavano inevitabilmente le domande anche perché il più all'oscuro di tutto la vicenda era proprio lui solo che non aveva ben chiaro quanto tempo restasse loro a disposizione. Il più vecchio dei saiyan aveva infatti notato come la “bolla dimensionale” avesse un diametro inferiore, ne era certo, rispetto a un'ora prima il ché poteva significare che lo squarcio stava collassando e se non si davano una mossa loro con esso.
    “Facciamola breve. Katuma ha usato il corpo di Re Kaio per insinuarsi poi in quello del fratello, ovvero Re Enma, e insediarsi al comando dei Regni dell'Aldilà” cercò di sintetizzare al massimo il Principe prima di proseguire impedendo ai presenti di prender parola “Dato che qualcuno” proseguì calcando volutamente sull'ultima parola “Sì è scordato di me dopo la sconfitta di Janemba, Katuma ha preso controllo del mio spirito e volente o nolente l'unico modo per capire cosa avesse in mente di fare è stato accettare il patto di ottenere da lui di nuovo il mio corpo e rapire per lui Kaio” concluse alla fine in tono pratico sperando che evitassero di fare altre domande inutili.
    “Uhm, non ho capito molto ma è evidente che siamo nei guai. Eh, dì un po' come si esce da questo posto?” chiese comunque Goku con lo sguardo severo ma pratico che dimostrava sempre in battaglia.
    “A questo posso rispondere io” prese la parola l'energia rossastra ballonzolando tra i tre “corporei” in modo nervoso catalizzando, comunque, l'attenzione dei presenti.
    “Sicuramente tu ne sei già al corrente Vegeta ma sintetizzo per gli altri due. Io e Katuma non possiamo coesistere nella nostra forma originale contemporaneamente nello stesso piano dimensionale. Tu puoi anche lasciare questa dimensione e anche Kaio ma perdereste il vostro corpo dopo tre ore terrestri. Per Vegeta non ho idea, non ho controllo su di lui, dipende ancora da mio fratello. Teoricamente se si fida di lui potrebbe tenerlo corporeo per l'eternità come farlo divenire immediatamente spirito appena esce dalla “bolla”” spiegò in tono severo prima di proseguire “Chiaramente io non posso usare lo stesso stratagemma di mio fratello per tornare in possesso del mio corpo. Dobbiamo escogitare un altro piano ma in fretta perché lo squarcio che gli ha permesso di entrare in questa dimensione si sta chiudendo”.
    Una situazione che diventava, quindi, di minuto in minuto più complicata. Come agire adesso?
    - continua -

    ************************************

    La trama si è sviluppata secondo quanto deciso dall'utenza qui
     
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